Microbioma intestinale: la salute risiede nell’intestino
Insieme al Dottor Vasco Merciadri parliamo dell’importanza del microbioma intestinale e della dieta migliore per mantenerlo in salute.
Vasco Merciadri e l’importanza del microbioma intestinale
Il Dottor Vasco Merciadri è Medico Chirurgo, specializzato in Igiene e Medicina Preventiva,esperto in Omeopatia, Medicina Naturale e Iridologia e membro del Comitato Scientifico di Associazione Vegani Italiani Onlus.
Sensibile e molto attivo nella divulgazione e promozione di informazioni finalizzate al raggiungimento della consapevolezza alimentare. Autore di numerosi libri, tiene conferenze in tutta Italia.
Buongiorno Dottor Merciadri. Sentiamo sempre più spesso parlare di Microbiota e Microbiota intestinale. Ma di cosa si tratta? Qual è la differenza?
Il MicrobioTa è l’insieme dei microrganismi che vivono nell’organismo. Il MicrobioMa è il patrimonio genetico del Microbiota.
Nel nostro corpo è presente circa 1,5 kg di batteri, 10 per ogni cellula. Dunque l’insieme dei batteri pesa di più del cervello.
Ecco perché si dice che l’intestino è un secondo cervello, importante quanto quest’ultimo per la salute e il benessere dell’individuo.
Perché Microbiota e Microbioma sono così importanti?
Il Microbiota è fondamentale per avere un sistema immunitario attivo, funzionante, in grado di tutelarci da aggressioni di virus e malanni.
Il microbioma intestinale è importante per la produzione di proteine che il nostro genoma non è in grado di produrre. Tali proteine sono essenziali per lo svolgimento di attività metaboliche ordinarie, senza le quali non potremmo vivere.
La qualità dei batteri dipende moltissimo dall’ambiente e dall’alimentazione.
Che cosa comporta un’alterazione del microbioma?
Partiamo con il dire che nel microbioma intestinale sono presenti diversi ceppi di batteri tra cui le importantissime Prevotelle che comprendono i lattobacilli e i bifidobatteri.
Questi ultimi sono fondamentali per raggiungere e conservare la buona salute in quanto sono un po’ i “portinai intestinali”. Essi determinano cosa lasciare entrare e cosa no.
Se i bifidobatteri vengono alterati allora le membrane dell’intestino vengono danneggiate si può incorrere in fenomeni di permeabilità. In pratica vengono lasciate passare sostanze tossiche o, comunque, nocive per l’organismo.
La permeabilità intestinale, a sua volta, può generare malattie autoimmuni come celiachia, allergie, psoriasi. Recenti studi si stanno concentrando sul possibile rapporto tra permeabilità intestinale e patologie neurodegenerative come Parkinson e Alzheimer.
E nei bambini che cosa può causare un microbioma intestinale alterato?
Ansia, iperattività, difficoltà a concentrarsi, disturbi dell’attenzione e, nei casi più gravi, autismo.
Microbioma intestinale e alimentazione
Dottor Merciadri, prima ci ha detto che la qualità dei batteri è determinata anche dal tipo di alimentazione. Qual è la dieta migliore per avere un intestino sano?
Certamente la dieta a base vegetale con abbondanza di cibi freschi, integrali e crudi. Dunque via libera a frutta e verdura di stagione, prevalentemente cruda, legumi e cereali integrali.
No, invece, a tutti i prodotti di origine animale (carne, pesce, uova, latte e latticini, miele) ma no anche a cibi raffinati, zuccheri artificiali e alimenti contenenti glifosato.
I cibi di origine animale e i cibi raffinati e processati dall’industria contengono germi “cattivi” che distruggono la flora batterica buona e danneggiano l’intestino.
Il nostro intestino, poi, con la sua lunghezza di ben 11 metri non è strutturato per le proteine animali che restano lì ferme troppo a lungo prima di venir espulse.
Infatti l’intestino dei carnivori è lungo appena 3 metri, un terzo del nostro.
Noi siamo animali frugivori, non carnivori.
Molti assumono prodotti contenenti batteri Probiotici. Possono essere utili?
No, i fermenti probiotici aggiunti in molti alimenti, oggi molto di moda, non vengono assorbiti dal nostro intestino in quanto sono strutturalmente diversi dal tipo di batteri presenti naturalmente in esso.
L’unica strada per avere e conservare un microbioma intestinale sano è la dieta corretta, cioè una dieta vegana sana e naturale.
Ovviamente non è che qualunque dieta vegana vada bene: mangiare patatine fritte o prodotti confezionati, anche se cruelty free, è dannoso per l’intestino e per la salute. La dieta vegana è sana se è basata sui “frutti della Terra”, su prodotti naturali, freschi, integrali, di stagione e crudi.
Il Dottor Merciadri e la dieta vegana
Lei Dottor Merciadri, nell’ambito medico, è da sempre una voce fuori dal coro. Un pioniere del vegetarismo. Da quanto tempo e perché ha abbracciato questa scelta di vita?
Diventai vegetariano 40 anni fa per ragioni etiche. Poi 9 anni fa scelsi abolire ogni derivato di origine animale e divenni vegano. Questa scelta è stata dettata, oltre che da motivi morali, anche da ragioni legate alla salute. Il consumo di latte e latticini aumenta di centinaia di volte le possibilità di contrarre il cancro alla prostata per gli uomini e il cancro al seno per le donne.
Nel passaggio dall’alimentazione onnivora a quella vegana quali benefici ha riscontrato su se stesso e sui suoi pazienti?
Su me stesso posso dire che, dopo un solo mese di alimentazione vegana, ho visto scomparire un raffreddore allergico che mi portavo appresso da 50 anni.
Nei miei pazienti, in questi anni, ho potuto riscontrare un miglioramento di malattie allergiche con remissione talvolta totale dei sintomi. Ma non solo: anche diverse patologie autoimmuni migliorano o svaniscono (o, almeno, svaniscono i sintomi). Anche le terapie per la cura delle neoplasie traggono giovamento da una dieta a base vegetale.
Insomma si riconferma il caro vecchio e saggio detto che “la salute si conquista a tavola”.
Ringraziamo il Dottor Vasco Merciadri per la sua gentile disponibilità a rilasciarci l’intervista