Alimentazione vegana: i vegani hanno livelli di marcatori più alti
Un recente studio ha evidenziato che chi segue un’alimentazione vegana ha livelli più alti di marcatori utili per prevenire neoplasie.
Alimentazione vegana, etica e salute
Sono sempre di più le persone che scelgono di abbracciare un’alimentazione vegana.
Taluni lo fanno per ragioni etiche ed ecologiche: non contribuire allo sfruttamento e all’uccisione di animali, ai cambiamenti climatici e all’inquinamento ambientale di cui gli allevamenti intensivi sono tra i principali responsabili.
Ma molti lo fanno anche per ragioni di salute. E’ ampiamente dimostrato che un’alimentazione vegana sana, naturale ed equilibrata sia adatta ad ogni fase della vita, compresa l’infanzia, e possa prevenire l’insorgenza di diverse malattie come diabete di tipo 2, colesterolo, ipertensione e disturbi cardiovascolari.
Chi non mangia carne, inoltre, ha meno probabilità di sviluppare cancro al colon grazie all’elevata presenza di fibre presenti in una dieta ricca di alimenti vegetali.
Alimentazione vegana e marcatori
Un nuovo studio, condotto da un gruppo di ricercatori della Loma Linda University School of Public Health in California ha si è concentrato sulla relazione tra tipo di alimentazione e cambiamenti metabolici.
Lo studio ha preso in esame i livelli di marcatori (utili nella prevenzione del cancro) di 840 partecipanti con diverse abitudini dietetiche.
I partecipanti sono stati suddivisi in:
- vegani al 100%
- Lacto- ovo vegetariani lacto-ovo
- Pesco-vegetariani
- Semi-vegetariani : persone che mangiano carne più di una volta al mese, ma meno di una volta alla settimana
- Onnariani: persone che mangiano carne almeno una volta alla settimana.
Gli studiosi hanno valutato la composizione di plasma, urina e tessuto adiposo di ogni partecipante. E’ emerso che i vegani avevano il più alto livello di marcatori bioattivi, fondamentali nella prevenzione di neoplasie.
I vegani avevano livelli molto alti di vitamine, carotenoidi e Omega 3.
Molto simili, invece, i livelli di marcatori di onnivori e semi-vegetariani: entrambi i gruppi avevano livelli bassi. Ciò significa che non è la quantità ma la tipologia stessa del cibo che fa la differenza.
Alimentazione vegana sana
Il prossimo passo, per affinare sempre più i risultati, sarà capire quali alimenti hanno i livelli di biomarcatori più alti. Vegano non significa, sempre, sano. Purtroppo anche il mondo vegan si sta riempiendo di “junk food” e cibi sintetici, confezionati e ricchi di conservanti.
L’alimentazione vegana, invece, deve basarsi principalmente su frutta e verdura fresca, legumi, semi e cereali integrali. Alimenti “vitali”, ricchi si vitamine, minerali e sostanze antiossidanti.
Dunque è importante, a fini preventivi, indirizzare le persone sempre più verso un’alimentazione sana e naturale.