«Vedo rosso», «Sono nero», «Sono giallo d’invidia», «È una giornata grigia», «Ho una fifa blu», «I miei anni verdi», «Sogno un avvenire rosa»… Sono semplici modi di dire o modi di essere?
Sappiamo quanto in realtà siano significative le parole e le espressioni figurate che una persona usa: sgorgano dalla parte più profonda e istintiva della mente e rivelano aspetti importanti del mondo interiore.
L’associazione tra colori e stati d’animo ne rappresenta un esempio a prima vista curioso, soprattutto se si considera l’universalità delle reazioni psicosomatiche alle vibrazione energetiche (perché di fatto si tratta di energia) dei colori: i colori “caldi” (rosso, arancione, giallo) aumentano la pressione sanguigna, innalzano la frequenza cardiaca, favoriscono l’attività, stimolando il sistema nervoso simpatico e incrementando le onde beta, proprie dell’eccitazione, mentre i colori “freddi” (verde, blu, indaco, viola) producono effetti contrari, agendo sul sistema nervoso parasimpatico, incrementando le onde alfa e, di conseguenza, un senso di pace e di distensione. E questo a prescindere da età, sesso e cultura dei soggetti.
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