Diabete: l’ASL riconosce l’efficacia della dieta vegana per curarlo
Le linee guida ufficiali della ASL raccomandano di prescrivere la dieta vegana come primo rimedio per curare il diabete di tipo 2.
Diabete e dieta vegana
Molti medici di base e specialisti continuano a guardare con sospetto la dieta vegana e consigliano sempre di consumare la carne per le proteine e il ferro.
Eppure nel 2013 la ASL di Milano ha fatto un enorme passo avanti nel riconoscimento dei benefici di una nutrizione vegetale.
Infatti ha emanato linee guida ufficiali chiarissime: la dieta vegana è il rimedio più efficace per prevenire e curare il diabete di tipo 2.
Si tratta del progetto PDTA che, per il momento, riguarda solo una categoria di malati specifici, ovvero coloro che sono affetti da diabete di tipo 2.
Questo protocollo nasce dalla cooperazione tra l’ASL di Milano e alcuni specialisti in diabetologia dei maggiori ospedali cittadini che hanno costituito un gruppo di lavoro speciale dopo ben 2 anni di lavoro intenso sono uscite le linee guide mediche, UFFICIALI, a cui devono attenersi sia gli specialisti sia i medici di famiglia per quanto riguarda la prevenzione, la diagnosi, la cura e l’assistenza del paziente diabetico di tipo 2.
Il gruppo di studio che ha redatto il presente PDTA, con il contributo del Dott. Alberto Donzelli (Direttore del Servizio Educazione all’Appropriatezza ed EBM (Evidence Based Medine) ovvero Medicina Basata sulle Prove di Efficacia, dell’ASL di Milano) ha dimostrato che le diete vegane sono il primo presidio medico per prevenire e curare il diabete di tipo 2.
Sono più efficaci sia della classica dieta Mediterranea sia dei farmaci solitamente prescritti.
Nuove linee guida ufficiali per curare il diabete
Il Percorso PDTA si basa sui seguenti principi:
• metodologia della Medicina basata sulle prove di efficacia
• integrazione di Linee Guida con fonti primarie di riferimento (RCT e loro revisioni
sistematiche) o altre ricerche valide citate, e loro analisi critica in base al punto di vista
del SSR e SSN, della salute della comunità degli assistiti e tenendo conto del contesto
territoriale
• miglior possibile rapporto costo-efficacia
• evitare medicalizzazioni e uso di diagnostica inappropriati
• farmaci indicati con solo nome dei principi attivi e valutati rispetto al rapporto rischio/beneficio
e costo/beneficio, con attenzione ai farmaci generici-equivalenti
• interventi sui fattori che peggiorano salute e qualità di vita non limitati alla sola
prescrizione farmacologica
• garanzia dell’ASL che eventuali conflitti di interesse non abbiano interferito con il PDTA.
Al primo punto della sezione “TERAPIA” viene chiaramente indicato:
“anzitutto prescrivere modifiche appropriate di stile di vita (dieta vegana oppure
mediterranea correttamente impostata, attività fisica, cessazione dal fumo)
implementandole sistematicamente “
Questo a ulteriore conferma che l’alimentazione gioca sempre un ruolo determinante per mantenere o recuperare la buona salute e il benessere.
Il PDTA per il momento riguarda solo il diabete di tipo 2, ma i prevedono ulteriori protocolli per altre patologie come l’obesità e i disturbi cardiovascolari.
Per leggere il documento completo (in versione sintetica, fruibile da tutti) con le linee guida ufficiali della ASL
https://www.veganic.it/pdf/PDTA_Diabete%20Sintesi_DEF422013_2_.pdf