Latte vegetale per allattamento e svezzamento
Quando il latte materno non è disponibile sono possibili un allattamento e uno svezzamento cruelty free con un latte vegetale apposito.
Il latte vegetale nel primo anno di vita del bambino
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomanda, almeno per i primi sei mesi di vita del neonato, l’allattamento al seno esclusivo: il latte materno, infatti, è completo di tutti i nutrienti essenziali per la specie umana, adatti a far crescere il bambino sano e forte e con un sistema immunitario robusto e resistente.
Tuttavia in alcune situazioni , per fortuna rare, la mamma non dispone di latte oppure non ne ha a sufficienza.
Per questo motivo è necessario integrare con un altro latte opportunamente formulato per avvicinarli il più possibile alla composizione del latte materno.
I riferimenti a cui devono attenersi i produttori di latti adattati sono stabiliti sul “Global Standard for the composition of infant formula: Recommendations of an ESPGHAN coordinated International Expert Group”, pubblicato sul JPGN 2005
Sul documento dell’ESPGHAN sono individuati componenti raccomandati e componenti opzionali.
Per i primi viene indicato un limite minimo ed uno massimo. Per i componenti opzionalivengono suggeriti solo valori indicativi.
Fino a qualche anno fa il latte integrativo era soltanto di origine animale, prevalentemente vaccino.
Ciò costituiva un grande problema per i genitori vegani che, avendo optato per uno stile di vita totalmente privo di prodotti di origine animale, si vedevano costretti a ricorrere ad un alimento non in sintonia con le loro scelte etiche e alimentari.
Per fortuna oggi non è più così! Con la progressiva crescita del “popolo vegan” anche il mercato si è adeguato e oggi sono disponibili in commercio diversi tipi di latte vegetale sia per sostituire il naturale allattamento al seno sia per proseguire durante lo svezzamento.
Il latte da utilizzare nel periodo da 1 a 6 mesi è denominato latte di “tipo 1”. Nel secondo semestre di vita il latte di tipo 1 può essere sostituito dal latte di identica denominazione ma di “tipo 2”.
Il latte vegetale adattato, solitamente proviene dalla soia o dal riso e, esattamente come quello materno, va continuato certamente fino al primo di età, ancor meglio, se possibile, fino al secondo.
Quando sostituire il latte vegetale integrativo con il comune latte vegetale
Molti genitori si chiedono quando potranno iniziare a somministrare al loro bimbo o alla loro bimba il comune latte vegetale che essi stessi consumano anziché il latte vegetale integrativo specifico per i neonati.
Non vi è una risposta valida per tutti i casi.
Ci sono situazioni in cui bambini di età superiore a 12 mesi consumano ancora quantità di latte, adattato o materno, molto elevate, preponderanti sul resto dell’alimentazione. In questi casi, il comune latte vegetale non può sostituire quello integrativo perché l’apporto nutrizionale è inferiore.
Nei casi in cui, invece, l’alimentazione dei bambini si estende ad una gamma di alimenti tale da ridimensionare il latte adattato o materno in un ruolo di alimento complementare, allora si può iniziare ad introdurre il latte vegetale comune che consumiamo anche noi adulti.
Esso va inserito come un qualunque altro alimento e non come mera bevanda: con lo stesso principio della varietà che dovrebbe caratterizzare il consumo degli altri alimenti, in particolare dei cereali, dei legumi, della verdura e della frutta.
Quale latte vegetale scegliere
Il latte vegetale (di soia, di mandorle o di cereali) risulta essere particolarmente interessante per il contenuto proteico, di minerali, vitamine e per l’assenza, a differenza del latte animale, di colesterolo e grassi saturi.
E’ consigliabile scegliere sempre le varianti addizionate con calcio e non dolcificate o aromatizzate.
Per quanto riguarda il latte vegetale di soia è bene informarsi sull’origine di quest’ultima e assicurarsi che non provenga da coltivazioni OGM.
Per quanto riguarda, invece, quello derivato da cereali meglio privilegiare la bevanda preparata a partire da cereali integrali oppure semi-integrali, con un contenuto di minerali e vitamine ben più elevato del latte preparato da cereali raffinati.